martedì 19 agosto 2008

Il Monastero di Ciolanu

Come tutti i miei viaggi alla scoperta della Romania, anche questo parte da Bucarest. Percorsa la centralissima Calea Mosilor, infatti, imbocchiamo la Sosaua Colentina, che ci condurrà, dopo aver lambito l'affollatissimo quartiere cinese di Europa, fuori dalla città, verso la Moldavia.

Il primo problema che dobbiamo affrontare, naturalmente, è di carattere burocratico: non riusciamo a trovare la famigerata "rovineta", bollino con cui si paga una stupida tassa per circolare fuori da Bucarest. Questo ci costerà tre fermate ad altrettante stazioni di servizio e l'acquisto di una "rovineta" da sette giorni, visto che quelle giornaliere non si trovano.

La strada verso la Moldavia è nuovissima. Al contrario di quello che è lo stereotipo della Romania, bisogna dire che, con l'arrivo dei fondi europei, le strade sono migliorate, di molto. Questo, naturalmente, non impedisce al traffico di essere criminalmente pericoloso. Infatti, qualche "genio" di ingegnere, ha pensato che in una strada così trafficata, fosse meglio fare solo due corsie centrali, una per ogni senso di marcia e divise da linea tratteggiata, e due grandi corsie d'emergenza. Risultato: anche viaggiando a velocità superiori ai limiti, bisogna stare in corsia d'emergenza, pena vedersi arrivare in continuazione alle spalle bolidi lampeggianti e strombazzanti, quasi ti chiedano cosa ci fai, lì sulla corsia regolare, a soli 110 km/h.
E la polizia? Quella, ormai, in Romania è rimasta solo sulle direttrici verso il mare ed i monti e sulle uniche due autostrade del paese. Da circa un anno non è infrequente attraversare Bucarest a qualsiasi ora senza vedere un poliziotto.

Usciamo dalla direttrice principale a Buzau, cittadina a circa 100 km da Bucarest, primo baluardo della Moldavia romena. Percorriamo un tratto della circonvallazione, poi, proprio dietro una nota fabbrica di birra, imbocchiamo la statale che giunge a Brasov dopo aver attraversato i Carpazi Orientali.

Ero già stato da queste parti: tre anni fa, la strada era un disastro di buche e tratti sterrati, ora è nuova, liscia come un biliardo, cominciamo bene.

Dopo una decina di chilometri, troviamo l'intersezione con la stradina, sulla sinistra, che conduce verso il Monastero di Ciolanu, ancora cinque chilometri di stradina stretta in mezzo ai boschi, ma comunque asfaltata e parcheggiamo sullo spiazzo antistante il monastero.
Ciolanu è un monastero di frati cristiano-ortodossi, situato sul versante sud dell'omonimo colle, si stima che sia stato costruito attorno all'anno 1590.
Il complesso è formato da due chiese, situate a circa 100 metri l'una dall'altra; quella più vecchia è dedicata a San Giorgio, mentre la nuova, costruita nel 1828, è dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo. Proprio in quest'ultima, si possono ammirare splendide icone dipinte, nel 1886, da Gheorghe Tattarescu.
Le fonti più attendibili fanno risalire la costruzione del Monastero di Ciolanu alla moglie del sovrano Mircea Turcitul, Doamna Neaga. Altre fonti, considerando la vecchia chiesa troppo piccola per un sovrano, indicano in alcuni signori locali (Dumitru Ciolanu dalla Transilvania, Radu e Dragomir Sorescu da Vernesti) i possibili committenti.
Nel 1855 il monastero venne distrutto da un'incendio, dopo di che venne ricostruito interamente nel 1862.
Grazie all'ospitalità dei taciturni frati, è possibile alloggiare nel monastero, condividendo la vita monastica per una cifra più che ragionevole (circa 15 euro a notte).

Un'altra particolarità del luogo, è la presenza, sulla collina che sovrasta il monastero, della cosiddetta "Tabara de sculptura", una struttura a cielo aperto in cui, in varie edizioni svoltesi negli anni 70 ed 80, il regime comunista invitò a Ciolanu centinaia di artisti da tutto l'est europeo per realizzare sculture, dai tipici tratti sovietico-comunisti, che sono poi rimaste nei prati, un po' abbandonate ma visitate da molti turisti.

La Romania e le sue bellezze sconosciute

Purtroppo, negli ultimi anni, ci siamo abituati a pensare alla Romania come ad una terra povera, arretrata ed esportatrice di zingari.

Questo è vero solo in parte: la Romania è una terra dalle inaspettate ricchezze paesaggistiche, esaltate da tradizioni millenarie che provengono dalle innumerevoli dominazioni subite. Non dimentichiamo che da queste parti sono passati proprio tutti... Traci, Celti, Romani, Goti, Visigoti, Ostrogoti, Unni, Slavi, Sassoni, Turchi, Austro-Ungarici, Nazisti...

Tra le maggiori attrazioni della Romania annoveriamo: grotte e caverne preistoriche, antichi insediamenti, castelli, monasteri, stazioni balneari e sciistiche.

In questo blog pubblicherò i resoconti dei miei viaggi in questa terra ancora sconosciuta al grande pubblico.